[vc_row full_width=”stretch_row_content” content_placement=”middle” parallax=”content-moving-fade” parallax_image=”249″][vc_column css=”.vc_custom_1492101040097{padding-top: 60px !important;padding-bottom: 60px !important;}”][vc_custom_heading text=”Cupello” font_container=”tag:h2|font_size:41|text_align:center|color:%23ffffff|line_height:60px” google_fonts=”font_family:PT%20Sans%3Aregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:700%20bold%20regular%3A700%3Anormal” css=”.vc_custom_1494406885081{margin-top: 60px !important;margin-bottom: 60px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row full_width=”stretch_row_content” content_placement=”middle” parallax=”content-moving-fade” css=”.vc_custom_1492101312346{background-color: #be1e2d !important;}”][vc_column css=”.vc_custom_1492101393359{padding-top: 15px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 15px !important;padding-left: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1492101592182{margin-top: 60px !important;margin-bottom: 60px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”710″ img_size=”full”][vc_single_image image=”712″ img_size=”full”][vc_single_image image=”713″ img_size=”full”][vc_single_image image=”715″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_custom_heading text=”Una verde terrazza sull’Adriatico” font_container=”tag:h2|font_size:40|text_align:left|color:%23000000|line_height:60px” google_fonts=”font_family:PT%20Sans%3Aregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]Benvenuti a Cupello, borgo accogliente e dinamico ad una manciata di chilometri da Vasto. In virtù dei suoi 264 metri di altitudine permette al visitatore di deliziarsi con la vista che spazia dal golfo di Vasto a Termoli alle Isole Tremiti e, più giù, al promontorio del Gargano, in Puglia. Voltando leggermente lo sguardo, ecco l’immancabile Maiella che fa da guardia materna a tutta la provincia di Chieti. Rigogliose coltivazioni di ortaggi, vigne e ulivi colorano un panorama che comprende anche insediamenti produttivi che hanno reso questa cittadina di circa 5 mila abitanti il cuore di un’economia produttiva che sa coniugare sviluppo a tutela ambientale.
Cupello dei giorni nostri è piuttosto recente: la ferocia nazista, infatti, ha distrutto buona parte del patrimonio edilizio – al punto da valere al comune la medaglia di bronzo al valor civile – di un paese che affonda le sue origini in tempi più remoti. Notizie dell’attuale abitato risalgono al XVI secolo quando i D’Avalos, marchesi di Vasto, dopo il terribile terremoto del 1456, favorirono l’agricoltura utilizzando colonie di schiavoni, popoli slavi scacciati dai Balcani a causa delle incursioni turche, costretti ad approdare sull’opposta riva adriatica. Probabilmente da queste vicende scaturì il vecchio nome di Cupello “Villa degli Schiavoni”. Ritrovamenti archeologici e i resti di una villa romana, invece, documentano l’esistenza di insediamenti umani già in epoca preromana legati alla transumanza.
Tracce dell’origine medievale continuano a vivere nei vicoli stretti, nei “brancatelli”, le scalinate esterne delle case antiche e nei palazzi fortificati Marchione, Erminio Boschetti e Torreta Belvedere, nel centro storico.
Le chiese di Cupello – Natività di Maria Santissima, Madonna del Ponte e Madonna della Divina Provvidenza in località Montalfano – parlano tutte di fasi costruttive differenti, in forza anche delle distruzioni dovute alla Seconda Guerra Mondiale.
Grazie ad una qualificata attività di riscoperta, il Carciofo di Cupello è divenuto – assieme alla Ventricina – il prodotto tipico per eccellenza del territorio: oltre che nella stessa Cupello, dove c’è la produzione principale, si coltiva anche nelle vicine Monteodorisio, Lentella, Furci, San Salvo e, in piccola parte, Vasto. È un ecotipo locale che deriva dal Campagnano, varietà di carciofo Romano che raggiunge la maturazione ideale tra la fine di marzo e aprile. Conosciuto anche come “mazzaferrata” (perché la sua forma ricorda l’antica arma medievale), se ne ha testimonianza sin dall’antichità. Verde di fondo con sfumature più o meno intense di violetto, è senza spine, ha la forma rotonda e leggermente più allungata del romanesco. Ha un sapore pronunciato con un retrogusto dolciastro e una consistenza tenera e carnosa. Nelle campagne intorno a Cupello inizia ad essere coltivato sistematicamente solo alla fine degli anni Cinquanta. Nel 1961 nasce la Cooperativa Ortofrutticola San Rocco, leader nella produzione e commercializzazione di questo ortaggio, che conta circa 110 soci. Il carciofo di Cupello è protetto dal Marchio Collettivo Comunitario dalla Camera di Commercio di Chieti.
Informazioni:
www.comunedicupello.it
www.carciofodicupello.it
A Cupello la buona Ventricina la trovi da Peschetola.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]